16/09/2025 – Il nuovo decreto correttivo al Testo Unico Rinnovabili è pronto a introdurre modifiche significative per snellire le procedure autorizzative, ridurre i tempi burocratici e rafforzare il ruolo delle energie pulite nella transizione energetica italiana.
Il provvedimento, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri l’11 settembre, interviene a meno di un anno dall’entrata in vigore del Testo Unico Rinnovabili (D. Lgs. 190/2024) e nasce dall’esigenza di allineare la disciplina nazionale alla direttiva europea RED III, oltre che di rispondere alle osservazioni delle associazioni di settore e agli impegni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Un quadro più chiaro e definizioni più precise
Una delle prime novità riguarda le definizioni. Il correttivo inserisce esplicitamente i sistemi di accumulo tra gli impianti da fonti rinnovabili e introduce concetti chiave come “infrastrutture indispensabili”, “opere connesse” e “revisione della potenza”. Si tratta di precisazioni che eliminano ambiguità interpretative e garantiscono maggiore certezza a chi investe.
Zone di accelerazione e aree idonee
Grande attenzione viene data alle cosiddette “zone di accelerazione”. Qui, le procedure saranno più snelle e l’autorizzazione implicita: chi realizza un impianto in queste aree non dovrà più dimostrare la compatibilità con strumenti urbanistici e regolamenti edilizi. L’obiettivo è ridurre i tempi e semplificare i passaggi, senza compromettere la tutela ambientale.
Iter semplificato per il repowering
Un’altra misura molto attesa riguarda gli interventi di repowering, cioè il potenziamento di impianti esistenti. Per gli aumenti di potenza fino al 15%, i tempi autorizzativi vengono dimezzati: si passa da 120 a 40 giorni in una fase cruciale dell’iter. In questo modo si incoraggia l’upgrade tecnologico senza costringere gli operatori a lunghi procedimenti.
Procedura abilitativa semplificata (PAS)
La PAS viene rafforzata. Gli impianti nelle aree idonee o nelle zone di accelerazione si considerano automaticamente compatibili con i piani urbanistici e i regolamenti edilizi.
Anche in presenza di vincoli, come paesaggio o rischio idrogeologico, la PAS resta valida nella maggior parte dei casi. È prevista una sola proroga possibile per la valutazione, di massimo 15 giorni.
Nuovi strumenti per risolvere le controversie
Tra le innovazioni più rilevanti spiccano i meccanismi extragiudiziali per la gestione delle controversie. Le dispute legate a vincoli, documentazione o iter autorizzativi potranno essere risolte da organismi terzi, coordinati dall’Acquirente unico e sotto la supervisione di ARERA. Il servizio sarà gratuito e digitale, con tempi certi e modalità snelle, riducendo così il rischio di ricorsi e opposizioni.
Digitalizzazione e piattaforma SUER
Il decreto investe anche sulla digitalizzazione. La piattaforma SUER, lo sportello unico digitale per le energie rinnovabili, viene potenziata per ospitare modelli standardizzati e gestire l’intero iter autorizzativo. Questo strumento rappresenta un passo decisivo verso la trasparenza e l’efficienza, riducendo duplicazioni e rallentamenti.
Compensazioni ai territori
Un aspetto delicato è quello dei rapporti con i territori che ospitano i nuovi impianti. La bozza chiarisce che i comuni potranno beneficiare di compensazioni economiche comprese tra l’1% e il 4% del valore della produzione dei primi cinque anni, escluso l’autoconsumo. In questo modo si garantisce un ritorno concreto alle comunità locali.
Aggiornamento degli allegati tecnici
Infine, il decreto aggiorna gli allegati con nuove soglie e parametri. Vengono inclusi i fotovoltaici flottanti su bacini artificiali non di pregio, si semplifica l’iter per alcuni piccoli idroelettrici e si modificano i valori limite di potenza per diverse tipologie di impianti.
Un passo avanti per la transizione energetica
Il correttivo al Testo Unico Rinnovabili non si limita a ritocchi marginali, ma rafforza l’impianto normativo con un obiettivo chiaro: accelerare la realizzazione degli impianti, ridurre la burocrazia e allineare l’Italia agli standard europei. Se da un lato le imprese avranno tempi certi e procedure più snelle, dall’altro i territori potranno beneficiare di ritorni economici diretti.
La sfida, ora, sarà tradurre queste regole in prassi amministrative davvero veloci ed efficienti, così da rendere più concreta la corsa del Paese verso l’energia pulita.
Scrivici per una consulenza
In Noon affianchiamo Pubbliche Amministrazioni, aziende e privati in ogni fase del percorso energetico: dall’analisi preliminare, alla predisposizione della documentazione necessaria per accedere agli incentivi, fino alla realizzazione dell’intervento fotovoltaico che di efficientamento energetico
Domande frequenti
No: gli impianti a terra sono esclusi dal campo di applicazione di queste linee guida, che si riferiscono ad impianti installati su o a servizio di edifici/attività soggette.
Solo tramite una valutazione del rischio che preveda misure compensative efficaci (es. pannelli con limitata propagazione incendio o lucernari con adeguata resistenza). Le regole generali prevedono sottoinsiemi ≤ 20 m, corridoi ≥ 2 m e fascia bordo 1 m.
Preferibilmente all’aperto o in compartimenti dedicati con performance REI/El 30 e accesso controllato; in caso di condizioni particolari è essenziale prevedere sistemi di ventilazione/raffreddamento e garantire che l’aria calda non ricada su altri inverter.
Ogni trasformazione/ampliamento/modifica e comunque ogni due anni devono essere eseguite e documentate verifiche ai fini del rischio incendio; è inoltre raccomandata l’ispezione termografica periodica.
Stato iniziale, difetti/moduli danneggiati, condensa, ombreggiamenti, interventi di revamping, piano di pulizia, sistemi di monitoraggio, registrazione e pianificazione interventi, informazioni planimetriche per operazioni di spegnimento.

