Aggiornamento per le comunità energetiche rinnovabili: è stato firmato il nuovo decreto rivolto ai comuni con meno di 50.000 abitanti, che potranno beneficiare di contributi fino al 40% per impianti fino a 1 MW. Si tratta di un passo significativo per sostenere lo sviluppo dell’autoconsumo collettivo e, allo stesso tempo, favorire la partecipazione attiva dei territori nella transizione energetica nazionale.
Obiettivi e impatto atteso
Roma – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha firmato un nuovo decreto che, di fatto, aggiorna e semplifica la disciplina degli incentivi destinati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Con queste modifiche, il MASE punta a promuovere almeno 5 GW di nuova capacità rinnovabile entro il 2027, coinvolgendo attivamente cittadini, enti locali e piccole e medie imprese nella produzione e nella condivisione di energia pulita. Si tratta di un passo molto importante verso una transizione energetica più inclusiva e partecipata, che coinvolga direttamente le comunità locali.
Più comuni coinvolti, regole più flessibili
La novità principale riguarda l’estensione della platea dei beneficiari: se in precedenza il contributo a fondo perduto era riservato ai comuni con meno di 5.000 abitanti, ora la soglia sale a 50.000 abitanti, includendo quindi una parte molto più ampia del territorio nazionale.
Di conseguenza, si aprono nuove opportunità soprattutto per i centri urbani di medie dimensioni, dove la costituzione di una CER può avere un impatto ancora più rilevante.
Inoltre, il decreto introduce una maggiore flessibilità nei tempi di realizzazione dei progetti, permettendo di adattare le tempistiche alle esigenze locali. È prevista anche la possibilità di richiedere un anticipo fino al 30% del contributo, un supporto concreto che può risultare determinante per superare gli ostacoli finanziari nella fase iniziale.
Struttura degli incentivi per le comunità energetiche rinnovabili
Un altro aspetto chiave riguarda la cumulabilità degli incentivi: il nuovo decreto elimina infatti il “fattore di riduzione” che penalizzava i progetti cumulabili con altri contributi pubblici.
In questo modo, anche i soggetti privati potranno accedere a più forme di sostegno, incluse quelle regionali o comunali, senza penalizzazioni.
Il decreto conferma inoltre una struttura a doppio binario per gli incentivi, che restano cumulabili tra loro:
•Contributo a fondo perduto: fino al 40% della spesa ammissibile, finanziato con fondi del PNRR, per impianti realizzati nei comuni che rientrano nella nuova soglia demografica.
•Tariffa incentivante sull’energia condivisa: riconosciuta per 20 anni sull’energia prodotta e autoconsumata all’interno della comunità. L’importo varia in base alla potenza dell’impianto e all’area geografica.
Spese ammissibili
Per la costituzione e progettazione della CER:
- Analisi preliminari e consulenze tecniche, economiche e legali
- Costi amministrativi, notarili e legali
- Registrazione e attivazione della CER sul portale del GSE
Per la progettazione delle configurazioni della CER:
- Studi e consulenze specialistiche
- Registrazione e attivazione sul portale GSE
Per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili o il potenziamento di impianti esistenti:
- Progettazione, indagini geologiche e geotecniche
- Acquisto e installazione di impianti di accumulo e software di gestione
- Costi di installazione, messa in esercizio e collaudo degli impianti
- Opere edili necessarie (escluse quelle per il fotovoltaico su coperture)
- Direzione lavori, sicurezza, spese tecniche e burocratiche
- Costi di connessione alla rete elettrica
- IVA, se non recuperabile

Entro quando presentare la domanda
Si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che definirà le regole operative definitive.
Secondo le comunicazioni ufficiali, entro 45 giorni sarà attivato il portale online per la presentazione delle richieste di accesso agli incentivi.
Pertanto, è consigliabile iniziare a valutare il proprio progetto sin da ora, anche in vista dei tempi tecnici richiesti per la preparazione della documentazione.
Approfitta le opportunità del Bando CER 2025
Stai valutando di costituire una comunità energetica rinnovabile o vuoi sapere se il tuo progetto può accedere ai contributi previsti dal nuovo decreto?
Come Energy Service Company offriamo il nostro supporto completo per la realizzazione delle CER, permettendo ai membri della comunità di concentrarsi su ciò che conta davvero: la condivisione dell’energia e i benefici economici derivanti dalla partecipazione.
Grazie alla nostra esperienza, possiamo guidarti attraverso ogni fase del processo occupandoci di:
•Definizione della governance e richiesta di autorizzazione per la posa degli impianti
•Progettazione e installazione degli impianti fotovoltaici
•Gestione tecnica per la conduzione / manutenzione degli impianti ottimizzazione dei consumi con innovativi sistemi di monitoraggio
•Aspetti finanziari relativi al riparto dei proventi tra i partecipanti alla CER
FAQ
Cosa si intende per comunità energetiche rInnovabili?
Una CER è una Comunità Energetica Rinnovabile, un gruppo di cittadini, imprese, enti pubblici o privati che producono e condividono energia elettrica da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico. L’obiettivo è quello di ridurre i costi energetici, l’impatto ambientale e creare benefici economici e sociali per tutti i partecipanti.
Chi può partecipare?
Sono ammessi al bando i partecipanti di comuni con popolazione inferiore a 50mila abitanti. Tra questi:
•Privati cittadini e famiglie
•Condomini
•Micro, Piccole e medie imprese
Enti locali e religiosi
•Cooperative, associazioni e soggetti del terzo settore
Come funziona una CER?
La CER produce energia rinnovabile (es. con impianti fotovoltaici) e la condivide tra i membri:
•L’energia può essere consumata direttamente da chi è collegato all’impianto
•L’energia in eccesso può essere immessa nella rete e "virtualmente condivisa"
•I membri ricevono benefici economici anche se non consumano tutta l’energia in tempo reale
Quali vantaggi offre una comunità energetica rinnovabile?
•Incentivo per l’energia autoconsumata, garantito per 20 anni
•Remunerazione dell’energia immessa in rete a prezzi di mercato
•Risparmio sulle bollette e accesso a servizi a costi ridotti
•Riduzione delle emissioni di CO₂
•Maggiore indipendenza energetica
Devo avere già un impianto fotovoltaico per aderire?
No. Puoi contribuire in vari modi:
•Offrendo spazi disponibili
•Condividendo il tuo fabbisogno energetico
•Se hai già un impianto attivo, puoi metterlo a disposizione della comunità
Cosa significa “autoconsumo collettivo”?
È la possibilità per più utenti (es. un condominio) di produrre e consumare insieme energia rinnovabile, sfruttando un impianto condiviso.