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Approvato il Decreto attuativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

La Commissione europea ha approvato il decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica sulle comunità energetiche rinnovabili (CER).
Si attende ancora la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, ma una bozza è stata messa attualmente a disposizione dal MASE la quale fornisce importanti notizie sulle CER.
La misura prevede incentivi per 5,7 miliardi, dei quali 2,2 finanziati con il PNRR.

Il decreto attuativo italiano è incentrato su due misure: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa; e un contributo a fondo perduto.

L’incentivo in tariffa riguarda l’energia autoconsumata, quindi l’energia che viene utilizzata dai membri della CER nel momento in cui l’impianto produce e vi possono accedere:

  • impianti con potenza massima non superiore a 1 MW (la stessa soglia vale anche per gli interventi di potenziamento) che presentino domanda di incentivazione al GSE entro 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio;
  • CER che risultano costituite alla data di presentazione della domanda di accesso agli incentivi;
  • impianti di produzione e punti di prelievo di una CER facenti parte dell’area sottesa alla medesima cabina primaria

La tariffa incentivante, garantita per una durata di vent’anni, è composta da due componenti: una parte fissa e una variabile, che dipendono da 3 parametri:

  • la potenza degli impianti, suddivisi in : <200 kW, compresi tra 200 e 600 kW e >600kW, (privilegiando gli impianti di taglia più piccola);
  • il Prezzo Zonale orario dell’energia elettrica (Pz) che contribuisce alla definizione della parte variabile aumentando al diminuire del prezzo di mercato dell’energia;
  • la collocazione geografica dell’impianto che tiene conto dei diversi livelli d’irraggiamento sul territorio italiano, (applica una maggiorazione della tariffa incentivante alle regioni del Centro e del Nord Italia).

Gli incentivi in forma di tariffa sono cumulabili con contributi in conto capitale nella misura massima del 40%, nel rispetto del principio di divieto di doppio finanziamento di cui all’art. 9 del Reg. (UE) 241/2021.

Il contributo a fondo perduto è rivolto ai territori dei Comuni sotto i 5 mila abitanti ed è cumulabile con l’incentivo in tariffa.
Il contributo può arrivare a coprire fino al 40% dell’investimento per chi crea una CER. La potenza agevolabile è di circa 2 GW fino al 30 giugno 2026.
La potenza complessiva agevolabile fino al 30 giugno del 2026, è pari a 2 GW.

Alla data di presentazione della domanda di accesso al contributo in conto capitale, la CER deve essere già costituita e deve essere in possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva, ma i lavori per la realizzazione degli impianti (che non devono superare singolarmente 1 MW di potenza) devono essere avviati soltanto dopo la richiesta del contributo. L’impianto deve entrare in attività entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo (e comunque non oltre il 30 giugno 2026).

Se vuoi scoprire come usufruire della misura o per ulteriori informazioni contattaci

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