Approvato il Decreto attuativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

La Commissione europea ha approvato il decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica sulle comunità energetiche rinnovabili (CER).Si attende ancora la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, ma una bozza è stata messa attualmente a disposizione dal MASE la quale fornisce importanti notizie sulle CER.La misura prevede incentivi per 5,7 miliardi, dei quali 2,2 finanziati con il PNRR. Il decreto attuativo italiano è incentrato su due misure: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa; e un contributo a fondo perduto. L’incentivo in tariffa riguarda l’energia autoconsumata, quindi l’energia che viene utilizzata dai membri della CER nel momento in cui l’impianto produce e vi possono accedere: La tariffa incentivante, garantita per una durata di vent’anni, è composta da due componenti: una parte fissa e una variabile, che dipendono da 3 parametri: Gli incentivi in forma di tariffa sono cumulabili con contributi in conto capitale nella misura massima del 40%, nel rispetto del principio di divieto di doppio finanziamento di cui all’art. 9 del Reg. (UE) 241/2021. Il contributo a fondo perduto è rivolto ai territori dei Comuni sotto i 5 mila abitanti ed è cumulabile con l’incentivo in tariffa.Il contributo può arrivare a coprire fino al 40% dell’investimento per chi crea una CER. La potenza agevolabile è di circa 2 GW fino al 30 giugno 2026.La potenza complessiva agevolabile fino al 30 giugno del 2026, è pari a 2 GW. Alla data di presentazione della domanda di accesso al contributo in conto capitale, la CER deve essere già costituita e deve essere in possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva, ma i lavori per la realizzazione degli impianti (che non devono superare singolarmente 1 MW di potenza) devono essere avviati soltanto dopo la richiesta del contributo. L’impianto deve entrare in attività entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo (e comunque non oltre il 30 giugno 2026). Se vuoi scoprire come usufruire della misura o per ulteriori informazioni contattaci

Una logistica efficiente e sostenibile nel settore agroalimentare

Firmato il decreto del Mipaaf per sostenere lo sviluppo della logistica dei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo. Obiettivo della misura, per cui sono stati stanziati 800 Mln di euro, è sviluppare una filiera agricola/alimentare smart e sostenibile, riducendone l’impatto ambientale grazie a supply chain “verdi”. Nell’ambito del settore agroalimentare, lo strumento interesserà: la produzione agricola primaria; la trasformazione dei prodotti agricoli; l’agroindustria e altri settori connessi alla logistica agroalimentare.In particolare, si intende finanziare interventi specificatamente rivolti a: ridurre l’impatto ambientale ed incrementare la sostenibilità dei prodotti; migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime,preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilitàe caratteristiche produttive; potenziare, indirettamente, la capacità di esportazione delle PMI agroalimentariitaliane; rafforzare la digitalizzazione nella logistica anche ai fini della tracciabilità deiprodotti; ridurre lo spreco alimentare. I beneficiari sono: le imprese anche in forma consortile, le società cooperative, i loro consorziche operano nel settore agricolo e agroalimentare; le organizzazioni dei produttori agricoli; le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione; cooperative agricole. Le spese ammissibili possono riguardare: suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10 per cento dei costi totaliammissibili del progetto d’investimento; opere murarie e assimilate, nel limite del 70 per cento dei costi totali ammissibilidel progetto d’investimento; infrastrutture specifiche aziendali; macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica; programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche nonbrevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per legrandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50 per centodell’investimento complessivo ammissibile; acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento diefficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fontirinnovabili; acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano ilrispetto del principio del “non arrecare un danno significativo”. Tali beni devonoessere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento, purchèdimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a serviziodell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni.Sono ammissibili, inoltre, nella misura massima del 4 per cento dell’investimentocomplessivo, le spese per le consulenze connesse al progetto d’investimento riferite aprogettazioni ingegneristiche, direzione lavori, collaudi di legge, studi di fattibilitàeconomico finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, prestazioni di terzi perl’ottenimento di certificazioni di qualità e ambientali secondo standard e metodologieinternazionalmente riconosciuti. L’importo complessivo delle spese ammissibili non deve essere inferiore a 1,5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria e non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per la logistica nell’ambito della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e per la logistica agroalimentare realizzate da imprese attive in altri settori. viene riconosciuto un incentivo in conto capitale secondole seguenti modalità: per le aziende agricole con investimenti connessi alla produzione agricolaprimaria: 50% della spesa massima ammessa con un incremento del 20% perle seguenti categorie: giovani imprenditori (fino a 40 anni di età), agricoltori che si sono insediati nei 5 anni precedenti alla presentazione delladomanda investimento in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici; per le aziende della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli 50% della spesa massima ammessa. Per maggiori informazioni contattaci

Parco Agrisolare, pubblicato su G.U. il Decreto del Mipaaf – 1.500 Mln per il fotovoltaico agricolo

Il decreto sul Parco Agrisolare del 25 marzo 2022 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, relativo agli Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 «Parco Agrisolare», è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 149 del 28 giugno 2022.L’obiettivo è di creare e migliorare l’infrastruttura connessa allo sviluppo, all’adeguamento e all’ammodernamento dell’agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’approvvigionamento e il risparmio energetico e idricoI soggetti beneficiari sono:– Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;– Imprese agroindustriali,– Cooperative agricole e consorzi La misura finanziata con fondi PNRR, prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici installati sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp. Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, tali interventi sono:-rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti-realizzazione dell’isolamento termico dei tetti-realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto La spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a euro 750.000,00, nel limite massimo di euro 1.000.000 per singolo soggetto beneficiario. Gli interventi eseguiti non potranno comportare un peggioramento delle condizioni ambientali e delle risorse naturali, e dovranno essere conformi alle norme nazionali in materia di tutela ambientale e garantire il rispetto del principio «non arrecare un danno significativo all’ambiente».Sono considerate ammissibili, ove effettivamente sostenute e comprovate, le seguenti spese: a) Per la realizzazione di impianti fotovoltaici:– Acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione– Sistemi di accumulo– Fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi– Costi di connessione alla reteL’installazione di pannelli fotovoltaici prevede un massimo di € 1.500/kWp, più ulteriori € 1.000/kWp nel caso siano presenti sistemi di accumulo, e riguardo questi ultimi, il contributo concesso non può superare i € 50.000,00.Inoltre se nel progetto è prevista l’installazione di colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile delle macchine agricole, possono essere concessi ulteriori € 1.000/kW per colonnina. b) Per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto e la realizzazione o il miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti:– Demolizione e ricostruzione delle coperture, fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi Per tutti gli interventi elencati sono ammissibili le spese di progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza, direzione lavori e collaudi, se prestate da soggetti esterni all’impresa.Sono finanziati solo impianti fotovoltaici di ultima generazione, realizzati con componenti di nuova costruzione.Tutte le spese sono ammissibili a partire dal giorno di presentazione della domanda e il progetto dovrà essere realizzato entro 18 mesi. Agli interventi realizzati viene riconosciuto un incentivo in conto capitale secondo leseguenti modalità: per le aziende agricole: 50% della spesa massima ammessa con un incremento del 20% per le seguenti categorie:– giovani imprenditori (fino a 40 anni di età),– agricoltori che si sono insediati nei 5 anni precedenti alla presentazione della domanda– investimenti collettivi come impianti di magazzinaggio o impianti di condizionamento utilizzati da un gruppo di agricoltori;– investimento in zone montane, in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici; per le aziende agroalimentari: 50% della spesa massima ammessa. L’agevolazione del contributo avverrà in 2 soluzioni: anticipazione fino al 30% con rilascio di apposito fidejussione e saldo a seguito del collaudo. Se vuoi scoprire come ottenere  il contributo a fondo perduto per il tuo nuovo impianto fotovoltaico